Inizio di stagione

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Ci siamo, la stagione 2023 è partita, all’inizio un poco in sordina con le temperature che di giorno erano piuttosto contenute senza elevati picchi di freddo, ora invece, con il netto aumento delle temperature, è esplosa la primavera con tutto il suo carico di fioriture e le nostre api ne hanno prontamente approfittato.

Ormai il cambio generazionale nelle famiglie è terminato quindi, nei nostri alveari, possiamo contare su tante api giovani che, grazie a buone fioriture ( Salix spp.,  Prunus spp., Veronica persica, Lamium spp.), si stanno sviluppando in modo ottimale, testimoniato dalla buona disponibilità di scorte, sia di miele che di polline che abbiamo potuto constatare già alle prime visite.

Foto di Francesco Legnani

Quindi ad oggi la situazione è positiva.

Le famiglie potranno svilupparsi, almeno per ora, su buone scorte e di grande qualità, tanto che ad oggi, 21 marzo, non è stato necessario intervenire con alimentazione di sostegno liquida (sciroppo). Questo non vuole dire che cambiando le condizioni atmosferiche (ricordiamoci che siamo a Marzo) non sia necessario intervenire, per cui ad oggi ritengo che nutrire con sciroppo sia inutile se non dannoso.

Certo, tutti stiamo aspettando la pioggia.

Ci auguriamo che ne arrivi a sufficienza (molta) in questo caso allora sarà indispensabile intervenire a sostegno delle famiglie.

Nelle prossime visite dobbiamo sicuramente assecondare lo sviluppo andando ad aggiungere eventuali telaini mancanti.

Il ciliegio che sta iniziando a fiorire, se le condizioni saranno favorevoli, darà una spinta enorme.

Nel corso di questa fioritura difatti,  nelle famiglie ben sviluppate (7/9 telai coperti di api), torna utile inserire il telaio trappola per una lotta biomeccanica alla varroa, ed eventualmente, se la fioritura lo consente, aggiungere un foglio cereo, meglio se già abbozzato nella precedente stagione sulla fioritura del castagno. Questo per evitare deformazioni e quindi presenza di celle da fuco in eccesso (su questa tecnica torneremo poi a giugno).

Foto di Mario Crippa

Cercherò ora di spiegare i motivi per cui è conveniente utilizzare il “telaino” o “favo trappola”.

Partiamo dal fatto che la varroa deve essere combattuta durante tutta la stagione apistica.

Ogni occasione, anche al di fuori dei trattamenti canonici, è buona per contrastarla.  Anche solo per valutarne e quantificare  la presenza di varroa si puo’ adottare questa tecnica.

Tutti conosciamo la sua predilezione per la covata maschio e anche la sua abitudine di preferire e quindi di concentrarsi nei grossi agglomerati della stessa, che troviamo su telai vecchi o mal costruiti

Il suggerimento, per sfruttare a nostro favore le strategie della varroa, è quello di inserire su un lato del glomere, precisamente a ridosso della parete dell’arnia, un favo da melario. In breve tempo, sotto ad esso nella parte libera, verrà costruito un favo a celle maschili…una trappola dunque!|

foto di Marco Bianchi

grosso agglomerato di maschi sarà estremamente ricettivo per la varroa.

La sua attrattività inoltre sarà prolungata dal fatto che la sua costruzione impegnerà le api per diversi giorni.

Alla fine avremo un telaino da melario ricolmo di miele primaverile e un mezzo favo naturale completamente costruito a maschio in cui la varroa avrà avuto modo di concentrarsi numericamente.

A questo punto non ci resta che asportare la covata, verificare la presenza di varroa, mettere il tutto nella sceratrice per recuperare un poco di cera.

Questa tecnica, oltre che aiutare a verificare e a contenere la presenza di varroa,  aiuta nel contenere la sciamatura, facendo sfogare le api ceraiole.

C’è solo una controindicazione: non dimenticarsi il favo trappola nell’arnia!

E’ indispensabile  a tal proposito scrivere in modo chiaro e visibile la parola MELARIO sulla stecca porta favo in modo che sia visibile ad ogni visita e non dimenticato all’interno, che altrimenti staremmo allevando e non contrastando la riproduzione della varroa.

Per chi vuole approfondire, a breve APACL organizzerà una lezione in campo, probabilmente in Valle d’Intelvi.

Buona stagione apistica a tutti…e speriamo che sia finalmente buona!.. sarebbe ora..

Marco Bianchi – consigliere Apacl e apicoltore professionista

Francesco Legnani – Tecnico apistico Apacl